lunedì 24 ottobre 2011

Man City, Mancini: "Balotelli può arrivare ai livelli di Messi"

E' felice, e non potrebbe essere diversamente, il tecnico del Manchester City Roberto Mancini dopo la straripante vittoria nel derby contro lo United. L'ex attaccante di Sampdoria e Lazio ha speso parole d'encomio per Mario Balotelli, non facendosi intimorire da paragoni forse azzardati: "Se Mario mette la testa a posto può diventare uno dei giocatori più forti al mondo, alla pari anche con Messi e Cristiano Ronaldo. Il suo problema è l'età, è ancora giovane e a volte può commettere qualche errore".



Juventus, Conte: "Non discuto Chiellini, è un punto fermo"

In cerca del riscatto, della rivincita. Antonio Conte, alla vigilia della partita con la Fiorentina, parla così del momento della sua Juventus. "Credo che l'obiettivo più importante per questa squadra sia quello di ritrovare credibilità all'occhio dei tifosi, qualsiasi sia la posizione. E' un fatto secondario, anche se entrare in Champions è importante, ma la prima cosa è quella di ritrovare la Juventus. Non possiamo scordare i due settimi posti consecutivi, ma non possiamo fare proclami. Sarebbe da pazzi, da stupidi, sarebbe creare illusioni ad un popolo che non deve farsene".

Sulla partita contro il Genoa. "C'è stata grande delusione, perché pensavamo di aver già chiuso la partita. E' stato un cazzotto che ci ha fatto male e per questo dobbiamo stare sempre sul pezzo, a partire da me e dai calciatori, passando anche dai tifosi che devono incitarci fino all'ultimo. I tifosi devono ricordarsi che per noi sono troppo importanti, devono essere sempre presenti con una vera e propria bolgia".

Su Del Piero. "Non abbiamo giocatori logori o stressati, non sono neanche passati due mesi e cerco di mettere sempre in campo la miglior formazione. Non giochiamo coppe e solo una volta al mese c'è il triplo impegno. Su Alex ci siamo già espressi, io ribadisco quel che mi riguarda: per me è un discorso tecnico ed è giusto che sia così. Per lui ho un grande rispetto, è stato un compagno di mille battaglie. Ora sono il suo allenatore e farò valutazioni tecniche, statene certi, altrimenti sarebbe una grande offesa se qualcuno pensasse altro".

Su Vidal. "Ieri si è allenato insieme a chi non aveva giocato col Genoa. E' a disposizione, valuterò perché ci sono tanti impegni ravvicinati. Penso comunque che sia a disposizione, se sta bene farò delle scelte, questo è fuori dubbio, ma ricordando sempre che si gioca in undici".

Su Krasic e Chiellini. "Mi si chiede sempre di Milos (ride, ndr)... Credo che ogni allenatore deve trovare il modo per far rendere tutti al massimo, soprattutto se c'è qualcuno in difficoltà. Krasic le sta incontrando, ma lui come Chiellini è fondamentale. Non mettiamoli in discussione, perché altrimenti io vado in ansia... Giorgio è titolare nell'Italia, Milos è un giocatore importante, ma da parte mia ci sarà grande attenzione nel fare un lavoro psicologico per stargli vicini. Ci parlo tanto, quando hanno bisogno, cercando di usare parole buone e cattive a seconda del momento".

Sul 4-3-3. "Siamo partiti con un tipo di idea di gioco ed abbiamo lavorato tanto su questa. Poi sono arrivati anche dei calciatori come Vidal, Giaccherini, Elia, Estigarribia. Credo che l'idea di gioco dipenda dall'idea di calcio che infondi ai ragazzi. Sugli esterni abbiamo Giaccherini infortunato, Krasic in difficoltà, Elia ed Estigarribia si stanno integrando... Stiamo valutando altre situazioni, consci di aver scoperto in casa uno come Vidal che dà tanta intensità, pressione ed inserimenti come fa Marchisio. Lavoro per mettere i migliori con tanto equilibrio".

Ancora su Chiellini e sui 'migliori'. "Quando parlo di migliori parlo di migliori in settimana, durante gli allenamenti, per vincere la partita. Se non ho messo in discussione Giorgio è perché lo considero tale. Per me è una certezza, un punto fermo; diventerebbe problematico se iniziassi a metterlo in discussione per una partita, per un errore. Non posso discuterlo, sia per il giocatore sia per l'uomo e sono convinto che anche i tifosi lo supporteranno sempre. Abbiamo bisogno di gente che voglia bene a questi ragazzi, altrimenti siamo punto e a capo".

Su Quagliarella. "Viene da un brutto infortunio, uno stop che ho subito anche io. Meglio rompersi tibia e perone, perché una volta che si solidifica l'osso è tutto a posto. Ora è migliorato, col Genoa poteva anche entrare, io su di lui punto. E' una certezza, non potrò mai mettere in discussione anche lui perché può farci fare un salto di qualità importante. E' stato, è e rimarrà un punto fermo, sempre".

Sulla Fiorentina. "Sarà una partita tosta, sotto ogni punto di vista. I viola difendono bene, davanti hanno giocatori importanti come Jovetic, Cerci, Gilardino, Vargas. I due fantasisti creano sempre la superiorità numerica, in ogni occasione. Sono una squadra che non merita questa classifica, ho visto tutte le partite ed ha perso sfide rocambolesche come contro la Lazio. Meritava di più col Catania, per esempio, quindi è un'ottima squadra".

Su Buffon. "Sta proseguendo la fisioterapia, tornerà in campo quando sarà pronto. Intanto ho fiducia in Storari, che è un portiere importante e di livello nazionale".


Juventus, Conte è il pompiere dei casi scottanti

Antonio Conte come secondo lavoro fa il pompiere. Spegne casi scottanti, come quelli che riguardano i suoi talenti migliori. "Non posso mettere Chiellini in discussione" ha detto il tecnico pugliese. Non lo addita, non lo punta ma lo supporta. Lo sostiene con più carota che bastone, perché gruppo e squadra sono i nuovi capisaldi della Juventus.

"Krasic vive un momento difficile, ma sto lavorando anche sul fattore psicologico". Eccolo, il secondo comandamento di Conte. Proteggere anche l'esterno fischiato, la furia che si è sgonfiata col passare dei giorni e dei chilometri. Cercare di stemperare gli animi ma chiamare a raccolta i tifosi. Da tifoso, in fondo, qual è in primis Antonio Conte.

"Quagliarella è stato, è e sarà un caposaldo del nostro progetto". Eccolo, il terzo imperativo. Perché i malumori, le critiche e le voci di mercato stiano fuori dallo spogliatoio. Cacciate e fugate dal pompiere Conte.

Gargano fermo per 3-4 settimane

Brutte notizie per Walter Mazzarri. L'allenatore del Napoli, infatti, dovrà fare fronte all'assenza del centrocampista uruguaiano Walter Gargano. La diagnosi dello staff medico parla di distrazione di primo grado all'adduttore sinistro. Questo il responso delle analisi alle quali si è sottoposto il giocatore dopo l'infortunio subito nella partita contro il Cagliari. Gargano dovrà quindi osservare uno stop di 3-4 settimane per il pieno recupero.

Gattuso: Vedo doppio ma non mollo

Davanti a un microfono coperto dal nome di Simoncelli, Rino Gattuso ha voluto fare chiarezza sulle sue condizioni: "Ho un problema al nervo dell'occhio, dopo 50 giorni di stop ci vogliono ancora quattro mesi e poi mi opero - ha detto il centrocampista a Milanello - Posso allenarmi, ma non posso giocare perché in campo vedo doppio. C'è stato un momento in cui pensavo al peggio, ora però voglio tornare a giocare. Il Milan mi è stato vicino".

LA CONFERENZA LIVE:

Gattuso ha esposto davanti al microfono una maglia rossonera con sopra stampato il nome di Marco Simoncelli.

Gattuso: per prima cosa Vorrei ricordare Simoncelli: una cosa improvvisa che ha fatto davvero male. Al di là dei 24 anni, era un ragazzo che amava la vita, era sempre disponibile per gli altri. E' per questo che da ieri l'Italia lo piange con un affetto incredibile.

Se siamo qua è perché ne ho lette di tutti i colori. Forse è stata anche colpa mia. Mi sono chiuso 'a riccio' perché non accettavo una situazione così. Eravate preoccupati perché potevo dire che smettevo con il calcio. Ce ne vuole per abbattermi, l'importante è non mollare. In questo momento non sto pensando al calcio ma al quotidiano: è brutto non riuscire a guidare perché vedo doppio. La forza me la dà il fatto che riesco a lavorare a livello fisico con tranquillità. La cosa più importante è tornare a essere una persona normale nel quotidiano. La società mi sta vicina. La prima cosa cui penso sono i figli. Tavana dal primo giorno mi ha detto che era preoccupato: aver scoperto che non c'erano tumori è stato un sospiro di sollievo. Io nello spogliatoio sono sempre presente, il calcio è la mia vita. Faccio il lavoro che amo e questo è la cosa che mi fa andare avanti. ne uscirò più forte di prima. Venticinque giorni fa c'è stato il rischio di smettere: la prima cosa che Galliani mi ha detto è stata "Non ti preoccupare, abbiamo bisogno di te anche in altri modi".

Il mio infortunio nasce da uno scontro con Nesta? Il dottor Tavana mi aveva sconsigliato di giocare. Sono sceso in campo a tutti i costi ma già vedevo doppio. Sandro non l'ho visto proprio. Quattro giorni prima si era già manifestato qualcosa. Quei venti minuti della Lazio sembravo ubriaco, sono stati bruttissimi: vedevo Ibra in quattro posizioni diverse.

A livello fisico riesco a fare tutto. In partita, non vedendo i compagni e la palla, rischio di far male a me e a loro. Faccio carichi di lavoro pesante, ma col pallone... E' da 45 giorni che è venuto fuori questo problema. Vedi le persone in tre posizioni diverse... Tra quattro mesi ci sarà l'intervento per mettermi a posto i gradi dell'occhio. C'è stato un momento in cui non pensavo al calcio. Pensavo al peggio. Al calcio ci ho pensato quando le cose più gravi sono cominciate a scomparire.

Dopo tanti anni ho un rapporto bellissimo con tutti, se sono coinvolto nel progetto ho entusiasmo. Mi ritengo molto fortunato di far parte di questa famiglia. Io ho avuto la fortuna di essere Gattuso, ci sono persone che non hanno neanche i soldi per fare una visita. C'è gente che sta a letto per mesi e mesi per lo stesso problema, io faccio una vita normale.

La squadra? Per sdrammatizzare mi prende in giro. I primi venti giorni l'occhio era storto. cassano e Ibra facevano i versi. E' stato importante che sdrammatizzassero la situazione. vedere il 'duro' della situazione con gli occhi storti fa un po' ridere. Ho dato a Cassano il modo per farlo divertire.


Dottor Rodolfo Tavana: Rino ha la paralisi del sesto nervo cranico. Vede dieci decimi, non ha problemi di vista. Quello che abbiamo fatto è cercare opinioni di specialisti in Italia e all'estero che potessero aiutarci. Ci siamo tenuti in contatto con gli Stati Uniti, con un neurochirurgo che parla italiano, in Italia ci siamo rivolti ai maggiori esperti, con il dottor Campus che tutt'ora lo stanno curando. Escludere le cose importanti è stato l'inizio. Ci sono alcune ipotesi di quella che può essere stata la causa. La prognosi non è ben delimitata: bisogna aspettare da due ai sei mesi. Al momento è stata impostata una terapia per ridurre i sintomi che gli fanno vedere doppio dal lato sinistro. Ha un nervo che fa muovere un muscolo, non ha un problema all'occhio.